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Ivan Falardi è nato a Solto Collina, in provincia di Bergamo, laureato in Filosofia all’Università Statale di Milano con una tesi in Critica d’Arte dedicata al cinema di Miklos Jansco. Attualmente vive e lavora a Milano.

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Falardi ha dedicato tutta una vita ad osservare, registrare e sottolineare immagini. Si è guadagnato la fama lavorando come produttore e regista per la televisione, il cinema, alternando realizzazioni per il mondo della pubblicità e della musica. Negli anni dedicati alla regia, la fotografia è stata uno strumento accessorio e costante nei suoi viaggi. Gli scatti realizzati per lo più nei luoghi dove si spostava per lavoro, costituivano un aspetto poco conosciuto della sua attività. Nel 2013 avviene il cambiamento. I 25 fotogrammi al secondo sembrano non bastare più e il regista avverte l’esigenza di confrontarsi con il singolo frame.

Si avvia una attenta indagine delle tecniche a disposizione, cresce la sua ossessione di prevaricare lo scatto in sé, l’obiettivo è quello di decodificare per restituire rinnovata dignità a prospettive imprevedibili. Sposa la tecnica del light painting, la più congeniale per scandagliare la ricerca verso l’eidolon , l’oggetto della visione che l’artista vuole sottolineare con il suo lavoro; il buio si rivelerà l’eidos, l’oggetto della conoscenza attraverso il quale il fotografo esplorerà le potenzialità di segni, forme, luci, colori.

La fotografia si fa dunque mezzo privilegiato per esprimersi, medium capace di sacrificare la realtà in funzione dei suoi lati nascosti, probabili e indecifrabili, ma non per questo meno rivelatori o evocativi.