Miart ven 13 aprile 2018 - dom 15 aprile 2018
Con “The Golden Nightingale. Ricostruzione di una mostra” la galleria Progettoarte – Elm di Milano ricostruisce e propone al pubblico, a distanza di quarantacinque anni, il progetto che Palma Bucarelli presentò per la terza edizione del premio The Golden Nightingale di Platres, a Cipro, nel 1973.
Cinque giovanissimi artisti che di lì a poco sarebbero stati fra i protagonisti della Pittura Analitica – Enzo Cacciola, Paolo Cotani, Marco Gastini, Carmengloria Morales, Gianfranco Zappettini – furono invitati a partecipare, a testimonianza della capacità della Bucarelli di leggere il proprio tempo e di anticipare le nuove tendenze della pittura e dell’arte contemporanea.
L’esposizione presenta in anteprima al Miart, dal 13 al 15 aprile, e poi nelle sale della galleria dall’11 maggio al 29 giugno 2018, circa venti opere, storiche degli anni ‘70 e più recenti, che testimoniano il cammino in senso analitico della ricerca dei cinque artisti e si propone di ricostruire il significato di quella particolare scelta storica che possiamo considerare come un precedente illuminato della straordinaria vicenda della Pittura Analitica.
È un episodio dimenticato la cui documentazione, custodita negli archivi della GNAM di Roma, è stata accuratamente studiata e vagliata dalla galleria Progettoarte – Elm e dalla curatrice Angela Madesani: gli inviti formali che la Bucarelli inviò agli artisti, il carteggio fra le istituzioni cipriote e italiane, i documenti di spedizione delle opere, hanno aiutato a ricostruire la vicenda e a restituirne tutta la vivace atmosfera nella sede espositiva di Milano.
Con la segnalazione di quei nomi, l’allora direttrice e sovrintendente della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, colse infatti un momento determinante dell’arte del XX secolo che ha analizzato le componenti costitutive della pittura e il rapporto materiale fra l’opera e l’artista.
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano e inglese) nel quale, oltre al testo di Angela Madesani e alle fotografie di Bruno Bani, si ritrovano tutte le fonti recuperate presso l’Archivio storico della GNAM relative a questo particolare episodio.