Liana Ghukasyan - Credo nella storia dei miei piedi, e dei fiori gialli ven 21 giugno 2013 - lun 15 luglio 2013
Progettoarte-ELM è lieta di presentare la prima mostra personale di Liana Ghukasyan. La mostra raccoglie una serie di opere inedite, realizzate con diversi linguaggi artistici, dal disegno alla pittura ad olio fino all'installazione.
Credo nella storia dei miei piedi, e dei fiori gialli è un verso di una poesia di Liana Ghukasyan che allude immediatamente al pensiero dell'artista: sono parole che rivelano un forte legame alla sua esperienza di vita, alla sua identità di genere e culturale, alla sua visione del mondo.
Il lavoro di Ghukasyan, intriso di una dimensione intima, intrecciata ad elementi propri del contesto geografico-culturale di provenienza dell'artista, narra storie irreali e oniriche, che allo stesso tempo affondano le radici in narrazioni più che reali, di matrice storica e culturale.
Le opere di Ghukasyan rimandano ad un'identità armena che si esprime in modo sottile e silenzioso, a tratti sussurrato: la presenza costante delle croci ortodosse nelle sue tele ne sono un esempio, rinviando al background religioso dell'artista e della sua terra. Il loro significato originario viene però stravolto: le croci, infatti, sono qui simboli di una fede corporea e di un forte attaccamento ai sentimenti e alle passioni.
Ghukasyan è un'osservatrice, testimone di episodi ed esperienze di vita altrui e personali. Ritrae corpi umani poco definiti nei tratti ma che sprigionano una grande forza emotiva, icone corporee su cui l'artista proietta la sua concezione dell'arte, non come cura bensì come malattia incurabile.
E poi ci sono i fiori, altra costante presenza nei lavori dell'artista. Simboli delle figure femminili della sua famiglia e di un'identità di genere complessa, i fiori diventano per Ghukasyan sentinelle di una femminilità sofferente.
Liana Ghukasyan si pone così quale outsider all'interno dei propri confini culturali, si fa interprete di episodi e storie di vita altrui e le fa proprie, le metabolizza talvolta in modo caricaturale, esagerato, smoderato. Ed è proprio questa misura eccessiva che può generare nello spettatore una sorta di turbamento emotivo: una scossa delle corde più intime che in un secondo momento provoca un desiderio di vicinanza ed empatia. Cerchiamo di capire, di decifrare quello che l'artista vuole raccontare in modo irruento e senza mediazioni, all'apparenza distante e incomprensibile, e allo stesso tempo ci sentiamo rassicurati da un connubio di colori, armonie cromatiche, linee e figure che rivelano fantasie, ricordi, tracce di un mondo spirituale e materiale, in fondo non così lontano dal nostro.
Liana Ghukasyan, di origini armene, nasce in Germania nel 1986. Vive in Armenia fino all'età di 21 anni quando si trasferisce a Milano per frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera. Partecipa a importanti mostre collettive, tra cui: “Installation in Progressi”, Armenian Center for Contemporary Experimental Art ( ACCE Y), 2011, Eerevan, Armenia; “Fuzzy Art. Arte di confine”, 2011, a cura di Giuditta Deodato, Progettoarte-ELM, Milano; “Il piacere non dissoluto”, 2013, a cura di Antonia A. Pansera e Pietro di Lecce, spazio Superground, Milano. Nel 2011 ha vinto il Secondo Premio del “Premio Paolo Parati”, XIII edizione, Vittuone, Milano e nel 2013 il Primo Premio del concorso “Alida Epremian”, XVI edizione, Rimini.
Liana Ghukasyan - Credo nella storia dei miei piedi, e dei fiori gialli a cura di Giuditta Deodato